Via della Madonna n. 52 Casa di LOUISA GRACE BARTOLINI |
LOUISA GRACE BARTOLINI
(Bristol, 1818 - Pistoia, 1865) - Stabilitasi a Pistoia nel 1841, presso il palazzo Puccini di via del Can Bianco, Louisa Grace, giovane e bella fanciulla irlandese, aveva portato con sé, oltre ai libri, ai pennelli ed al suo notevole bagaglio di cultura, tutto il fascino e la freschezza delle sue origini nordiche. Di famiglia nobile, nata a Bristol, Irlanda, nel febbraio del 1818, era la figlia prediletta di Sir William, baronetto inglese che, per la cagionevole salute della bambina, "malata di petto", si era trasferito con la famiglia a Soréze, dove il clima era assai più mite e dove Louisa aveva potuto frequentare un qualificato collegio. Già durante gli anni giovanili emerse il grande talento artistico della fanciulla, portata per le arti figurative, lo studio del pianoforte e la composizione della musica, e fu evidente la sua predisposizione per le lingue, in particolare l'italiano ed il francese, lingua nella quale compose versi che il padre dette alle stampe nel 1833. L'insegnante di italiano della giovane fu un senese, Pellegrino Arrighi, che ebbe un'importanza fondamentale nella formazione di Louisa, insieme alla figura del padre, sempre vigile sull'educazione della figlia, e attento a mantenere vivo in lei l'interesse per la cultura italiana e toscana in particolare. Nelle radici toscane infatti egli individuava le origini del suo casato, disceso da quell'Othere che nel 1016 era giunto dalla Toscana in Irlanda, per combattere per la liberazione di quel paese dove avrebbe posto le basi della dinastia dei Grace. Per questo singolare attaccamento alla terra dei suoi avi, Sir William Grace condusse più volte la figlia in Toscana, avendo come punti di riferimento Pellegrino Arrighi, a Siena, ed a Pistoia padre Angelico Marini, precettore di Louisa e sua insostituibile guida dopo la morte dell'amatissimo padre. A Pistoia Louisa troverà subito un ambiente a lei congeniale, grazie anche alla conoscenza di Niccolò Puccini, bizzarro mecenate impegnato in quegli anni nell'allestimento del suo giardino romantico di Scornio, nonché nell'organizzazione di attività alle quali la giovane irlandese dovette guardare con curiosità ed interesse. La celebrazione annuale dei Parentali dei Grandi Italiani, la propaganda antitirannica, poi smorzata nei toni del moderatismo, le iniziative a carattere benefico e pedagogico come la Festa delle Spighe nel Giardino Puccini e le attività culturali in genere fervevano in città intorno a Niccolò Puccini ed ai colti componenti della sua cerchia. Pienamente a proprio agio in questo humus culturale e politico, Louisa prende dimora stabile a Pistoia, acquistando la casa, con un piccolo e fascinoso giardino segreto, di via della Madonna, destinata a divenire in breve la sede di un salotto letterario frequentato da letterati e patrioti del calibro del Carducci, in quel periodo professore al Liceo Forteguerri. Dopo la morte di Niccolò Puccini, nel 1852, il salotto della Grace divenne idealmente il nuovo fulcro della vita culturale pistoiese. Dopo il matrimonio con l'ingegner Francesco Bartolini, più giovane di lei di tredici anni, la quarantadueenne Louisa non sopportò la delusione della speranza di maternità coltivata in seno per alcuni mesi. Nonostante l'amore del marito, che manifestava per lei una sorta di adorazione, dopo la perdita del bambino Louisa fu sopraffatta dalla malinconia, la sua salute divenne sempre più malferma e l'unica consolazione dei suoi ultimi anni furono la passione per la pittura e per le lettere e l'amore per i suoi cani.
Si spense nel 1865, lasciando il marito inconsolabile a custodire la casa di via della Madonna come un santuario dove conservare e coltivare la memoria di lei. Il Bartolini trascorse il resto della sua vita lavorando senza sosta ai suoi progetti e riorganizzando i libri, i disegni, gli scritti, gli appunti della moglie, che donò in parte alla Biblioteca Marucelliana di Firenze. |
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