Piazza del Duomo (Pannello B) |
Piazza Duomo: Cuore della cittá, piazza Duomo é sede dei piú antichi insediamenti documentati giá in epoca romana e sorti lungo la direttrice della via Cassia, corrispondente all'attuale via degli Orafi. A partire dalla prima etá comunale la piazza ha subito notevoli modificazioni assumendo gradualmente l'attuale configurazione in rapporto ai poli del potere civile e religioso che qui si sono attestati nel corso dei secoli. La piazza riunisce in modo singolare gli edifici piú rappresentativi della storia e della cultura della cittá, mantenendo una netta separazione tra i due poteri: da una parte la Cattedrale con il campanile, l'antico Palazzo dei Vescovi e il Battistero, dall'altra il Palazzo comunale e il Palazzo Pretorio, sede del Tribunale. La piazza é sempre stata luogo di scambi e commerci. Documentato sin dal sec. X il mercato si svolgeva sul sagrato della Cattedrale; occupó progressivamente anche l'area antistante il Palazzo del Comune fino a estendersi all'intera piazza dove ha luogo ancora oggi. |
Palazzo Pretorio o del Podestá: L'edificio semplice e severo del sec. XIV, é stato piú volte ampliato nel tempo. L'intervento piú imponente risale alla prima metá dell'800 quando viene innalzato il secondo piano. Dopo l'abolizione delle magistrature podestarili, il palazzo diventa sede del Tribunale collegiale e, qualche anno dopo, del Regio tribunale di prima istanza. La facciata ha due ordini di bifore e nell'atrio (sec. XV), sorretto da poderosi pilastri, si trovano gli scranni in pietra dei magistrati (sec. XVI), con l'antico tavolo di giustizia. Numerosi stemmi dei podestá in pietra, in terracotta invetriata, ad affresco e a tempera (secc. XV-XIX) sono presenti sulla facciata e nell'atrio. Oggi é sede del Tribunale. |
Palazzo Bracciolini delle Api: Edificato nel sec. XVII dal barone Bracciolini sul luogo stesso dove si incrociano il cardo e il decumano della cittá romana, il palazzo prospetta sulla piazza del Duomo con la porta e il balcone sovrastante, decentrati rispetto alla facciata. Sopra le finestre stanno i quattro busti marmorei di altrettanti granduchi de' Medici, di scuola toscana del Seicento, a dimostrare il rapporto stretto della famiglia pistoiese con la casata regnante. |
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